Delitto di Garlasco: altre novità nelle indagini che stanno rimettendo tutto in discussione. Spunta un messaggio altamente sospetto.
Un nuovo dettaglio riaccende i riflettori sul caso di Garlasco, a quasi diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi.
Un messaggio, finora mai emerso pubblicamente, è finito tra i 280 sms agli atti della nuova indagine aperta dalla Procura di Pavia. Il testo del messaggio è breve, ma che fa emergere moltissimi dubbi: “Mi sa che abbiamo incastrato Stasi”. Il messaggio sarebbe stato inviato ad un amico da Paola Cappa, sorella gemella di Stefania, entrambe cugine di Chiara Poggi.
Quella frase, inviata a un amico da Paola Cappa, rientra in un insieme di nuovi elementi che potrebbero far luce su quanto accadde la mattina del 13 agosto 2007, quando il corpo di Chiara fu trovato senza vita nella sua villetta a Garlasco.
Per quel delitto, il suo fidanzato di allora, Alberto Stasi, è in carcere da 16 anni, condannato in via definitiva, dopo due assoluzioni, ma ora qualcosa si muove.
Le indagini recenti si sono concentrate anche su un particolare rimasto a lungo irrisolto: l’arma del delitto non è mai stata ritrovata. La famiglia Poggi ha sempre dichiarato la scomparsa di un martello dalla casa, ritenuto compatibile con le ferite riscontrate sulla vittima.
Proprio per questo motivo, mercoledì 14 maggio, i Vigili del Fuoco hanno dragato un tratto del canale a Tromello, dove è stato recuperato un martello e altri attrezzi da lavoro. Ora questi oggetti saranno analizzati per verificare l’eventuale collegamento con il delitto.
La decisione di cercare nel canale è arrivata dopo la testimonianza di un uomo, raccolta dalla trasmissione Le Iene, che ha raccontato di aver visto una ragazza gettare un oggetto metallico nell’acqua il giorno dell’omicidio.
Un dettaglio che si incastra con quanto riferito anni fa da Marco Demontis Muschitta: l’uomo aveva dichiarato di aver visto una delle cugine di Chiara, Stefania Cappa, su una bicicletta con in mano un attrezzo da camino.
Poi però ritrattò. Stefania e Paola Cappa non sono mai state indagate.
Nella stessa giornata, nell’ambito delle nuove indagini, sono state perquisite anche le abitazioni di Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, il fratello di Chiara, e quelle di altri due amici, Mattia Capra e Roberto Freddi.
Gli inquirenti hanno sequestrato tablet e cellulari, appunti manoscritti, diari e altri oggetti. In uno dei taccuini di Sempio, oggi 35enne, sarebbero stati trovati pensieri personali, riflessioni su come piacere alle ragazze, ma nulla di direttamente riconducibile al delitto. L’uomo sarà sentito in Procura il prossimo 20 maggio.
Nel frattempo, l’attenzione si concentra su quel messaggio. Poche parole, che oggi potrebbero avere un peso del tutto diverso rispetto a quasi due decenni fa.