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Garlasco: le prove, gli alibi e le impronte. Facciamo il punto delle indagini

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La nuova indagine sul caso di Garlasco si arricchisce di dettagli: nuovi elementi che confluiscono tutti verso un unico nome: Andrea Sempio

Sul caso di Garlasco e la nuova inchiesta aperta dalla Procura di Pavia, le trame si infittiscono. Emergono nuovi e importanti dettagli che fino ad ora non erano stati mai presi in considerazione. L’unico indagato in questo nuovo filone di indagini è Andrea Sempio.

Alberto Stasi, Chiara Poggi e Andrea Sempio (Micheleweb.it)

Gli inquirenti sono sempre più convinti che l’uomo, allora ventenne e amico del fratello di Chiara Poggi, fosse nella villetta il giorno del delitto. A scontare la pena di 16 anni, in carcere, c’è, invece, Alberto Stasi, l’allora fidanzato della giovane uccisa nel 2007 a Garlasco. Ma le indagini a che punto stanno?

Sempio e l’impronta sul luogo del delitto

Procedono in modo spedito le indagini sul caso di Garlasco e su più aspetti. In primis c’è quello delle impronte. Sul luogo del delitto, infatti, vicino a dove è stato trovato il cadavere di Chiara Poggi, infatti, c’è un’impronta di Andrea Sempio.

Grazie alle recenti tecnologie investigative è stato possibile arrivare a questo risultato. Ma le indagini non si fermano. Come ha precisato il procuratore Fabio Napoleone, si sta analizzando in particolar modo una parte dell’impronta per tentare di isolare le tracce ematiche ed individuare il Dna. In questo modo la comparazione sarebbe ancora più precisa, rispetto alla sola fatta con la foto scattata 18 anni fa.

Andrea Sempio unico indagato nella nuova indagine (Micheleweb.it)

Nella consulenza si specifica che oltre all’impronta di Sempio, nelle 8 repertate, ce n’è una anche di Stasi. Si trova sul cartone della pizza mangiata dal giovane insieme alla sua fidanzata la sera prima.

E poi ancora gli scritti, l’alibi e le relazioni dei periti

L’impronta sul muro di Sempio per chi indaga è molto significativa in riferimento all’alibi presentato dal giovane con lo scontrino del parcheggio di Vigevano, conservato accuratamente per un anno e poi consegnato. Si sospetta che sia della madre e non suo.

Ci sono poi gli appunti di Sempio, recuperati dalla spazzatura dai Carabinieri che mostrano una personalità disturbata con frasi che per l’accusa si riferiscono al delitto anche se non lo citano esplicitamente come il bigliettino in cui si legge: “Ho fatto cose talmente brutte che nessuno può immaginare”.

I legali di Andrea Sempio (Micheleweb.it)

Insomma, gli elementi a carico di Sempio sono sempre maggiori. La Procura è convinta che il 37enne, amico del fratello di Chiara, sia colpevole. 60 le pagine della consulenza che comprende foto e analisi tecniche sulle impronte. A questo c’è da aggiungere la relazione esito del lavoro della difesa di Alberto Stasi, che sottolinea come il materiale trovato sotto le unghie di Chiara sia “perfettamente sovrapponibile” al Dna del nuovo indagato.

La difesa di Sempio

La difesa di Sempio svolta dagli avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati smentiscono la presenza dei bigliettini di Sempio. Sull’impronta ritrovata sul muro, Taccia precisa: “ha frequentato ogni angolo della casa, tranne la camera da letto dei genitori di Chiara e di Marco”. Della stessa ipotesi è anche Gian Luigi Tizzoni, legale dei genitori della ragazza uccisa che ricorda che Marco conservava i suoi videogiochi e la playstation nella tavernetta e per questo è molto probabile che Sempio insieme al suo amico avesse percorso spesso quelle scale.